Registratore telematico: come si fa la chiusura
La procedura di chiusura di fine giornata vale per tutti gli operatori che certificano le vendite mediante l’utilizzo di registratori di cassa, un obbligo richiesto ai fini fiscali che rimarrà con la certificazione telematica dei corrispettivi di vendita. La chiusura giornaliera di cassa consiste nell’emissione di un documento fiscale al cui interno si trovano le informazioni necessarie ad identificare le vendite effettuate in giornata.
Cos’è la chiusura di cassa?
La chiusura di un registratore di cassa comporta la compilazione di dati riferiti al suo uso quotidiano, la contabilizzazione di tutte le transazioni in contanti, assegni e crediti compresi, e la consegna di tutte le informazioni ad un intermediario che sia un commercialista o, in alcuni casi, presso la banca.
I sistemi di registrazione e i tipi di transazione variano in base al tipo di attività, alle dimensioni della società e ad altri fattori, ma il processo generale che è necessario seguire per chiudere con successo e chiudere rapidamente il registro è lo stesso, ovunque si lavori. Nel caso in cui si abbia anche un POS, un dispositivo per i pagamenti con carta, dovrà essere fatta la chiusura anche su questo dispositivo per poi confrontare i dati ottenuti con quelli della cassa principale per sincerarsi che corrispondano.
Quando va effettuata la chiusura di cassa?
Alla fine di una giornata lavorativa, è obbligatorio da parte del contribuente, stampare uno scontrino di chiusura giornaliera dove venga riportato sia il totale dei corrispettivi del giorno sia l’ammontare cumulativo dei totali giornalieri precedenti.
La procedura di chiusura va sempre effettuata, anche quando l’importo delle transazioni è pari a zero, ovvero non sono state fatte transazioni. Si è esonerati da questa procedura solo per cause di ‘forza maggiore’ come ferie, fermo per malattia o per uno stato di infortunio.
Qualora vi fosse una duplicazione di transazione, ovvero sia emessa una fattura a fronte di uno scontrino già emesso comporta che quest’ultimo non debba essere inserito nella contabilità finale, poiché la somma giornaliera degli incassi deve essere uguale ai corrispettivi contabilizzati per quello stesso giorno ma al netto delle fatture emesse in quanto queste ultime sono già inviate automaticamente al sistema di interscambio.
Quali dati deve contenere lo scontrino di chiusura giornaliera
La chiusura di fine giornata è regolamentata dal Decreto Ministeriale del 23 marzo 1983, il quale obbliga l’utente ad includere nella documentazione prodotta una serie di dati fondamentali:
– partita IVA dell’emittente e ubicazione dell’esercizio;
– numero degli scontrini non fiscali;
– ammontare complessivo dei corrispettivi del giorno;
– data e ora di emissione;
– totale cumulativo dei corrispettivi giornalieri compreso quello della chiusura cui si riferisce lo scontrino;
– numero progressivo degli azzeramenti giornalieri;
– eventuali sconti, rettifiche, rimborsi per resi di merce venduta o imballaggi cauzionati, nonché corrispettivi relativi a prestazioni in tutto/parte non riscossi (su distinte righe);
– dati di carattere non fiscale, preceduti e seguiti dalla scritta “dati non fiscali”, distanziati da almeno 2 righe vuote;
– numero degli scontrini fiscali emessi, comprensivo dello stesso scontrino fiscale di chiusura giornaliera;
– logotipo fiscale e numero di matricola dell’apparecchio misuratore fiscale;
– numero degli scontrini fiscali recanti la stampa del contenuto della memoria fiscale;
– numero dei ripristini fiscali.
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